Generale e uomo politico spagnolo. Figlio di un carrettiere, a quindici anni,
nel 1808, si arruolò volontario contro i Francesi e per le buone prove
date fu ammesso alla Scuola militare. Iniziò così una brillante
carriera che nel 1815 lo portò a combattere nell'America meridionale
contro le colonie spagnole insorte e ad ottenere il grado di colonnello nel
1822. Alla morte di Ferdinando VII nel 1833, si schierò dalla parte di
Isabella II contro i carlisti nella lotta per la successione e fu tra i
protagonisti delle vicende che nei decenni successivi videro un susseguirsi di
sommosse, colpi di stato,
pronunciamientos, sino a quando nel 1868 il
generale Prim costrinse Isabella a lasciare il trono. Infatti, in un paese come
la Spagna in cui le forze della borghesia liberale erano scarsamente
rappresentate, fu l'esercito ad assorbire i nuovi fermenti e ad alimentare la
contrapposizione e la lotta tra tendenze liberali e reazionarie. Così,
quando nel 1837 le varie fazioni politiche, consapevoli della propria debolezza,
compresero che avrebbero potuto imporsi sugli avversari e sul paese solo
appoggiandosi all'esercito o alle varie correnti in esso presenti,
E.
divenne la "spada" dei progressisti in contrapposizione al generale Narvaez, al
quale si appoggiavano i moderati. Nel 1839 costrinse i carlisti a scendere a
patti a Vergara, e convinto, come egli stesso aveva dichiarato, che fosse
necessario "rovesciare una forma di governo parlamentare logora e corrotta",
mascherò le proprie ambizioni con la teoria politico-militare secondo cui
spettava all'esercito e al corpo degli ufficiali esprimere la volontà
collettiva della nazione. Tutti i governi succedutisi dal 1838 al 1840 cercarono
di soddisfare i suoi desideri, finché
E. appoggiò
apertamente i progressisti, costringendo la reggente a liquidare il governo
moderato. Fu questo il punto culminante della sua carriera, ma le prove che egli
diede di sé come uomo di governo nel periodo in cui fu "unico reggente"
(1840-43) gli fecero perdere l'appoggio dei progressisti e le rivolte scoppiate
in alcune province provocarono la sua caduta. Rifugiatosi in Inghilterra,
E. ritornò in Spagna nel 1848 e riassunse una posizione politica
di primo piano nel 1854, quando Isabella lo nominò primo ministro e
generalissimo. Dopo l'incruenta rivoluzione del generale Prim, che portò
alla deposizione di Isabella nel 1868
E. aderì al governo
provvisorio presieduto da F. Serrano e non si oppose all'ascesa al trono di
Amedeo di Savoia nel 1870 (Granàtula 1793 - Logroño 1879).